Viene raccontata la fatica per sopravvivere in un territorio in gran parte arido e roccioso. L’assenza di rilievi montuosi, o almeno collinari, ha determinato l’assoluta mancanza di corsi di acqua. Anche lo scavo di pozzi è stato limitato dalla presenza diffusa di terreni rocciosi. Lacchi e laccare, cisterne e bacini di raccolta di acqua piovana, come le carraie o le aie dopo il periodo della mietitura, hanno consentito di utilizzare l’unica acqua disponibile, anche se in maniera saltuaria, quella piovana. Tra i sistemi di approvvigionamento idrico, ve n’è uno molto significativo, quello delle “pozzelle”, diffuso nei paesi della Grecìa Salentina. La particolarità sta nel fatto che il sistema delle pozzelle era, prima che un metodo di accumulo, uno strumento di trasformazione dell’acqua piovana, da acqua distillata in acqua potabile, ricca di sali.